Thursday 20 November 2008

Wednesday 5 November 2008

Tuesday 4 November 2008

Dal suo blog, l'esponente del Pdl avanza pesanti insinuazioni
"Abbasso la mignottocrazia, viva la Repubblica"

"Calendarista delle pari opportunità quali favori ha fatto al premier?"

L'onorevole Guzzanti ancora contro la Carfagna, duro attacco a Berlusconi
Il ministro annuncia "querela penale per diffamazione"
di MARCO PASQUA


"Calendarista delle pari opportunità quali favori ha fatto al premier?"

Il ministro Mara Carfagna

ROMA - Paolo Guzzanti, deputato di Forza Italia, torna a criticare Silvio Berlusconi e, stavolta, attraverso le pagine del suo blog, se la prende anche con Mara Carfagna. Il ministro viene definito "calendarista alle pari opportunità", "inadatta" a ricoprire quel ruolo. Non solo: quella di Berlusconi, nei suoi confronti, sarebbe stata una "nomina di scambio", offerta in cambio di qualcosa che il senatore non specifica. E che gli costa una querela per diffamazione.

Una presa di posizione che fa seguito alle dichiarazioni, rilasciate lo scorso 8 ottobre, quando Guzzanti aveva attaccato il premier per aver lodato la Russia di Putin. "Berlusconi mi fa vomitare", aveva detto in quell'occasione. Adesso critica senza troppe mezze misure il ministro delle Pari Opportunità: "Secondo quanto dicono alcuni testimoni che considero credibili, attendibili e tutt'altro che interessati - scrive nei commenti, rispondendo ad un suo lettore - esistono proporzionati motivi per temere che la signorina in questione occupi il posto per motivi che esulano dalla valutazione delle sue capacità di servitore dello Stato, sia pure apprendista. La sua intelligenza politica è nulla".

Ancora: "Resta aperta una questione irrisolta: quali meriti straordinari hanno condotto questo giovane cittadino della Repubblica ad una carriera così fulminea? Mi chiedo come questa persona abbia ottenuto il posto".

Ma l'accusa di Guzzanti è più pesante, perché è quella di una vera e propria nomina di scambio, un favore fatto alla Carfagna dal premier. Facendo riferimento ad alcune intercettazioni mai pubblicate dai giornali, ma che lui avrebbe letto, Guzzanti risponde ad un lettore che gli chiede se le "nomine di scambio" fossero più d'una: "Per quel che ne so, dai testi oculari, più di una. Per questo lo scandalo sarebbe devastante, costituzionalmente e istituzionalmente devastante. Più di scambio, tratterebbesi di compenso. Come scrisse Cossiga: 'ai miei tempi si offriva un filo di perle o un appartamento'".

Guzzanti è padre della comica Sabina, alla quale proprio la Carfagna ha chiesto un milione di euro di danni. A chi lo attacca per questa sua presa di posizione contro la Carfagna, Guzzanti dice: "C'entra il senso dello Stato, il primato delle regole, la limpidezza della democrazia. Abbasso la mignottocrazia, viva la Repubblica". E nel post vero e proprio, il parlamentare si chiede se sia possibile che in una democrazia "il capo di un governo nomini ministro persone che hanno il solo e unico merito di averlo servito, emozionato, soddisfatto personalmente? Potrebbe essere il suo giardiniere che ha ben potato le sue rose, l'autista che lo ha ben guidato in un viaggio, la meretrice che ha ben succhiato il suo uccello, ma anche il padre spirituale che abbia ben salvato la sua anima, il ciabattino che abbia ben risuolato le sue scarpe". Infine, un altro interrogativo: "è lecito o non è lecito che si faccia ministro in uno Stato immaginario e anzi in un Pianeta di un'altra costellazione, una persona che ha come suo merito specifico ben soddisfatto il capo del governo?".

In serata, un comunicato: "Il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna ha annunciato in una nota di aver deciso di presentare "querela penale per diffamazione nei confronti dell'onorevole Paolo Guzzanti per quanto di falso da lui sostenuto nel suo blog e ripreso dal sito di Repubblica".

(3 novembre 2008)

Saturday 1 November 2008

ogni essere umano

Robert Kennedy | 3 mesi prima di morire



«Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle.
Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini.
Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani.»

Saturday 25 October 2008

L'uomo e' di plastica

Finalmente e' calato uno degli innumerevoli veli dalla maschera che il potente indossa sin dal tempo dei Baroni e Principi, fatta di oscuro, sommerso, nascosto, avido potere.
Persone che della vita di tutti i giorni si sono dimenticate o semplicemente per status non hanno mai visto e vissuto.
Sembra a me quasi se non sapessero piu' d'essere parte del cosmo.
Sono questi uomini nati da una pressa stampatrice?

Per sapere, indignarsi, opporsi e MAI abituarsi


Da "GIORNO/RESTO/NAZIONE" di giovedì 23 ottobre 2008
INTERVISTA A COSSIGA
«Bisogna fermarli, anche il terrorismo partì dagli atenei»
di ANDREA CANGINI

ROMA, Presidente Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato? «Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.
Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figurac- cia».
Quali fatti dovrebbero seguire? «Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».
Ossia? «In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece? «Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che? «Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti? «Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no? «Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che in- dottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica:
spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».
Quale incendio? «Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università.
E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».
E` dunque possibile che la storia si ripeta? «Non è possibile, è probabile.
Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».
Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.
«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».
Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...
«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all`inizio del- la contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com`era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro.
La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c`è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».
CONFRONTO «Ieri un Pci granitico oggi Pd ectoplasma Perciò Berlusconi dev`essere prudente» [.]

Friday 24 October 2008

Silenzio, parla Silvio salvo rettificare

Scuola ola ola,
Intercettazioni oni oni,
Ministre istre istre,
Messegue ue' ue,
Dolo con Lodo olo olo,
e cosi' via...

Ma il pensiero filosofico politico, il suo succo, il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, nostro Primo Rappresentante e curatore dei sempre nostri interessi, l'ha espresso cosi' dalla Cina facendo alcune allegre dichiarazioni...
Non fatevi ingannare, a prima lettura sembra parli senza senso e vedrete che anche a seconda vista vi fara' lo stesso effetto.

Silvio:
Dalla Cina il premier ribatte alle critiche che arrivano da Roma sulle parole pronunciate ieri a Pechino da Berlusconi. "Io vado avanti a realizzare il mio programma. Indipendentemente da tutti i teatri e teatrini che mette in campo la sinistra. Chiaro? Non c'é nessuna possibilità di dialogo con questa sinistra". "Affermano che sono un dittatore - dice ancora il premier - E allora, se sono un dittatore, perché dovrei dialogare? Do ordini e mi impongo. Se invece non è vero che sono un dittatore e non c'é un regime, se la realtà è che siamo un paese democratico in cui c'é una maggioranza assolutamente democratica, che credibilità posso dare a chi afferma che siamo in un regime?".

Silvia (io):
ma ma ma... e'? che vor' di?
Silvietto su che puoi far di meglio che dire cosettine cosi'... su Presidente su...

Wednesday 22 October 2008

Addio

di Francesco Guccini
Nell'anno '99 di nostra vita io, Francesco Guccini, eterno studente perché la materia di studio sarebbe infinita e soprattutto perché so di non sapere niente, io, chierico vagante, bandito di strada, io, non artista, solo piccolo baccelliere, perché, per colpa d'altri, vada come vada, a volte mi vergogno di fare il mio mestiere, io dico addio a tutte le vostre cazzate infinite, riflettori e paillettes delle televisioni, alle urla scomposte di politicanti professionisti, a quelle vostre glorie vuote da coglioni... E dico addio al mondo inventato del villaggio globale, alle diete per mantenersi in forma smagliante a chi parla sempre di un futuro trionfale e ad ogni impresa di questo secolo trionfante, alle magie di moda delle religioni orientali che da noi nascondono soltanto vuoti di pensiero, ai personaggi cicaleggianti dei talk-show che squittiscono ad ogni ora un nuovo "vero" alle futilità pettegole sui calciatori miliardari, alle loro modelle senza umanità alle sempiterne belle in gara sui calendari, a chi dimentica o ignora l'umiltà... Io, figlio d'una casalinga e di un impiegato, cresciuto fra i saggi ignoranti di montagna che sapevano Dante a memoria e improvvisavano di poesia, io, tirato su a castagne ed ad erba spagna, io, sempre un momento fa campagnolo inurbato, due soldi d'elementari ed uno d'università, ma sempre il pensiero a quel paese mai scordato dove ritrovo anche oggi quattro soldi di civiltà... Io dico addio a chi si nasconde con protervia dietro a un dito, a chi non sceglie, non prende parte, non si sbilancia o sceglie a caso per i tiramenti del momento curando però sempre di riempirsi la pancia e dico addio alle commedie tragiche dei sepolcri imbiancati, ai ceroni ed ai parrucchini per signore, alle lampade e tinture degli eterni non invecchiati, al mondo fatto di ruffiani e di puttane a ore, a chi si dichiara di sinistra e democratico però è amico di tutti perché non si sa mai, e poi anche chi è di destra ha i suoi pregi e gli è simpatico ed è anche fondamentalista per evitare guai a questo orizzonte di affaristi e d'imbroglioni fatto di nebbia, pieno di sembrare, ricolmo di nani, ballerine e canzoni, di lotterie, l'unica fede il cui sperare... Nell'anno '99 di nostra vita io, giullare da niente, ma indignato, anch'io qui canto con parola sfinita, con un ruggito che diventa belato, ma a te dedico queste parole da poco che sottendono solo un vizio antico sperando però che tu non le prenda come un gioco, tu, ipocrita uditore, mio simile... mio amico...


Tuesday 21 October 2008

Friday 17 October 2008

Lettura da non evitare

16 ottobre 2008, in Marco Travaglio
Pecorelle smarrite

Ora d'aria l'Unità

Ma che idea hanno i nostri politici delle istituzioni? Quella che trasmettono all’esterno è un’idea malata. Il caso Pecorella è solo l’ultimo banco di prova. Pecorella, oltrechè un avvocato e un parlamentare, è un docente universitario di diritto. Insegna agli studenti che le leggi sono “provvedimenti generali e astratti”, poi corre in Parlamento a votarne una dozzina tagliate su misura del suo cliente più facoltoso. E ora si meraviglia se qualcuno obietta sulla sua incompatibilità totale, assoluta, con un’istituzione alta e nobile come la Corte costituzionale. Bene han fatto Finocchiaro e Di Pietro a ricordare che è imputato per favoreggiamento del neonazista Zorzi, suo cliente, a sua volta imputato per la strage di piazza della Loggia. Lui ha risposto che questa è “una pugnalata alle spalle”, “da Anna non me l’aspettavo”, perché dopo le dimissioni di Vaccarella dalla Consulta la Finocchiaro gli avrebbe detto: “Gaetano, ora tocca a te, non farti fottere, quel posto è tuo”. E il processo per favoreggiamento? Davvero non proverebbe un filo di imbarazzo a levarsi la toga di giudice costituzionale per indossare di tanto in tanto la veste di imputato al Tribunale di Milano? L’unica sua risposta in merito è stata: “C’è già la prescrizione”. Ma come gli viene in mente di invocare la prescrizione? Ma uno accusato di un reato così grave - favoreggiamento di un presunto stragista mediante la corruzione di un testimone - dovrebbe gridarela sua innocenza, denunciare per calunnia chi lo accusa, annunciare che rinuncia alla prescrizione per essere processato e assolto nel merito. E intanto ritirarsi dalla corsa, salvo riproporsi se e quando sarà davvero assolto con formula piena. Invece niente di tutto questo. Ma che idea ha della Costituzione e della Corte che deve difenderla l’on. avv. prof. imp. Pecorella? E che idea ne hanno i tanti che sostengono la sua candidatura, a cominciare da D’Alema che ritiene “tutt’altro che stupido” eleggere Pecorella giudice costituzionale, e da Antonello Soro che parla di “univoco e generale apprezzamento” per lui? Siamo in tempi di crisi finanziaria, tutto il mondo s’interroga su come tenere lontani gli speculatori dai risparmi dei cittadini. In Italia Geronzi, condannato in tribunale per il crac Italcase e imputato per i crac Cirio e Parmalat (non s’è fatto mancare niente), entra ed esce da Palazzo Chigi come il salvatore della Patria: nessuno ha niente da ridire? Ora si assiste addirittura alla riabilitazione di Antonio Fazio, l’ex governatore di Bankitalia che avrebbe dovuto arbitrare le partite bancarie, e in realtà le giocava occultamente, sponsorizzando Fiorani, Ricucci, Gnutti, Coppola, Consorte e furbetti vari nelle scalate bancarie ed editoriali dell’estate 2005, quando anticipava furtivamente, nottetempo, notizie riservate a Fiorani (che ricambiava con “baci in fronte”) e lo invitava a “venirmi a trovare passando dal retro”. Ora scopriamo, grazie ai ministri ombra del Pd Matteo Colaninno e Pierluigi Bersani, che “il sistema bancario italiano è più solido di quello di altri paesi grazie soprattutto al forte ruolo di vigilanza della Banca d’Italia, merito di Draghi e di Fazio”. Il ruolo di vigilanza di Fazio? Ma stanno scherzando? Si comprende l’affetto che il sistema dei partiti, a destra come a sinistra, nutre ancora per lo sgovernatore dimessosi nel 2005. Un affetto che è almeno pari alla riconoscenza: fu proprio Fazio nel ’99, insieme al governo D’Alema, a far saltare l’assemblea Telecom che doveva resistere alla sciagurata scalata dei Colaninno (padre), Gnutti e Consorte, quella che riempì di debiti la prima compagnia italiana acquistandola coi soldi delle banche; e fu ancora Fazio, nel 2005, a sponsorizzare l’operazione Unipol-Bnl, che stava tanto a cuore ai Ds. Ma lo sanno, queste due ombre di ministri, che Fazio esautorò gli ispettori di Bankitalia, Castaldi e Clemente, che volevano bloccare la scalata di Fiorani all’Antonveneta? Lo sanno che, se oggi Fiorani non può più mettere le mani nei conti dei suoi clienti, lo dobbiamo alla Procura di Milano e al gip Clementina Forleo che bloccarono la scalata? Ci spiegano, gentilmente, come potrebbe essere solido il sistema bancario se Fiorani si fosse pappato l’Antonveneta e Consorte la Bnl? E, visto che governo e opposizione si accingono a votare il decreto salva-banche con soldi dei contribuenti, ci spiegano gentilmente come pensano di fare in modo che certi scandali non si ripetano più? Fazio alla guida della Consob potrebbe essere un’idea.

Tuesday 7 October 2008

Forza Lazzaro


e mi sono proprio stufata!
Ho appena finito di vedere il Film di Sabrina Guzzanti, 'Viva Zapatero' e m'è risalito l'urlo dentro.
Ho vissuto in Italia nelle ultime tre settimane e stavo quasi abituandomi all'idea che le cose vadano così come vanno (mammaRai docet). E invece proprio no!
Qualcosa s'ha da fare
In qualche modo avverrà, in qualche modo la gente capirà e sarà per mano nostra, della gente che non ci sta oggi, di tutti coloro che non possono non indegnarsi oggi.
Non succederà che così.
Ancora c'è chi aspetta e spera per il meglio nonostante che la politica, l'economia e la fottuta informazione non ce lo concederanno, anzi, ce l'hanno provato a dire in tutti i modi che non accadrà!
Aprire gli occhi non basta più, informare nemmeno (la gente non vuol sentire).
E' ora di alzarsi e camminare.
Forza Lazzaro!
Mi sento in gabbia, ancora in gabbia.
Pensavo che il movimento degli amici di Beppe Grillo fosse una strada praticabile e invece si sta ritorceno su se, vittima dell'italianità.
Continuo a cercare... Sabrina arrivo!!!

Thursday 18 September 2008

Fotti i fatti

Pensavo e ripensavo a quanto spesso i fatti, quelli che sono innegabili siano spesso scavalcati da equilibri sociali che vivono di regole che poco hanno a che fare con l'oggettivita'.
Una parola o un pretesto divengono un appiglio che neanche Manolo se lo sognerebbe nella roccia liscia.
Se ne fa esperienza un po' tutti i giorni, al bar o con gli amici, in ufficio come nelle parrocchie.
Il fatto vero e unico e': Io so e solo io so bene come.
E giu' disquisizioni umorali su eventi sui quali traiamo conclusioni dettate dal momento o piu' semplicemente dall' audience.
La morte morale dei fatti si consuma cosi' con tanta piacioneria e faciloneria che fa pensare a quanto poco il nostro paese sa di non sapere. Infatti tutti sanno in maniera del tutto esclusiva, tutto!
accattatv' ill.

Saturday 13 September 2008

Aiutiamo Sabina Guzzanti | Ecco come L'Independent descrive la situazione

L’autrice satirica Guzzanti “ha insultato il Papa” nella gag dei diavoli finocchi

Un’autrice satirica italiana affronta l’accusa di aver insultato il Papa, un’offesa che può portare all’incarcerazione fino a 5 anni.

Sabina Guzzanti, nota per il suo tagliente ingegno satirico e la derisione dei potenti, è accusata di “aver offeso l’onore della sacra ed inviolabile persona” di Papa Benedetto XVI in una manifestazione di luglio a Roma nella quale i leader dell’opposizione accusavano Silvio Berlusconi, Primo Ministro e magnate televisivo, di promuovere leggi ad personam per proteggere i suoi interessi ed evitare il processo per presunta corruzione.

Anche gli oratori alla manifestazione di piazza Navona hanno protestato contro le eccessive interferenze del Vaticano e della Chiesa Cattolica negli affari italiani, dall’aborto ai diritti degli omosessuali. La Guzzanti , famosa per l’imitazione satirica di Berlusconi, ha dichiarato alla folla che in 20 anni i professori saranno controllati e scelti dal Vaticano.

Aggiunse anche: “Ma entro 20 anni il Papa sarà dove dovrebbe stare, all’Inferno, tormentato da due grandi diavoli finocchi, non passivi ma attivissimi”. Giovanni Ferrara, Pubblico Ministero romano, ha dichiarato di aver chiesto ad Angelino Alfano, Ministro della giustizia, il permesso di procedere.

I trattati lateranensi del 1929 tra Italia e Vaticano prevedono la stessa pena per le offese arrecate al Papa ed al Presidente dellaRepubblicala. Per il processo, tuttavia, è necessaria l’autorizzazione da parte del Ministero della Giustizia.

Berlusconi si è dato tanto da fare per corteggiare il Vaticano ed ottenere il voto dei cattolici, da quando è tornato al potere per la terza volta nel mese di maggio. Lo scorso fine settimana ha accompagnato Papa Benedetto a Cagliari in Sardegna, dove ha assistito alla messa.

Berlusconi, che in Italia possiede i tre principali canali televisivi commerciali ed esercita anche (essendo Presidente del Consiglio) un’influenza sulla RAI, l’emittente televisiva di Stato, è stato accusato dalla sinistra di utilizzare il proprio potere mediatico per imbavagliare la satira e la critica.

Tre anni fa la Guzzanti ha prodotto un film ampiamente apprezzato, “Viva Zapatero!”, sulla soppressione nel 2003 del suo programma in seconda serata “RAIot”, in cui aveva fatto della satira su Berlusconi. Il film aveva ricevuto un’ovazione nel 2005 al Festival Internazionale del Cinema di Venezia.

La decisione di perseguirla per le sue considerazioni anti-papali è stata apprezzata da alcune persone di centro-destra, incluso Luca Volonte’, un cristiano-democratico, secondo il quale “insulti gratuiti devono essere puniti”. Tuttavia Paolo Guzzanti, padre della Guzzanti e parlamentare di centro-destra, ha dichiarato che tale decisione è stata “un ritorno al Medio Evo.” “Forse mia figlia dovrebbe essere sottomessa al giudizio divino, facendola camminare sui carboni ardenti.” ha aggiunto.

Antonio Di Pietro, senatore di centro-sinistra ed ex magistrato anti-corruzione, che aveva organizzato la manifestazione, ha dichiarato che la Guzzanti aveva solo “esercitato il proprio diritto costituzionale alla libertà di pensiero. Si può essere d’accordo o non d’accordo con ciò che ha detto - ed io personalmente non sono d’accordo - ma mettere le persone in carcere per quello che pensano ricorda i tempi in cui veniva versato olio di ricino in gola a coloro che la pensavano diversamente”, riferendosi al fascismo.

Bobo Craxi, leader dei socialisti italiani e figlio dell’ex Primo Ministro Bettino Craxi, ha dichiarato: “Se mettiamo la satira sotto processo ci stiamo muovendo verso un regime totalitario”. Marco Travaglio, uno scrittore di sinistra che è anche intervenuto nella manifestazione di luglio, ha detto: “A questo ritmo, Aristofane e Rabelais sarebbero finiti in carcere per la loro satira”.

Dario Fo, il Premio Nobel per la letteratura, ha detto che anche Dante Alighieri, il poeta nazionale d’Italia, sarebbe stato processato perchè “ha messo un Papa nella Inferno, Bonifacio VIII”. Ha detto che i Patti Lateranensi sono stati firmati sotto il regime fascista di Benito Mussolini “e questo è fascismo puro e semplice”.

Padre Bartolomeo Sorge, studioso gesuita, ha dichiarato a “La Repubblica” che la decisione di perseguire la Guzzanti è stata incomprensibile. “Noi cristiani sopportiamo molti insulti, fa parte dell’essere cristiani, come il perdono. Credo che il Papa abbia già perdonato coloro che lo hanno offeso a Piazza Navona”.

I magistrati hanno detto che nessuna azione legale sarebbe stata presa contro il comico ed attivista Beppe Grillo, che alla stessa manifestazione ha attaccato il Presidente Napolitano per “sonnecchiare come Morfeo”, dopo che aveva firmato il decreto che garantisce a Berlusconi l’immunità da procedimenti giudiziari per tutta la durata del suo incarico, trasformandolo in legge. Grillo ha affermato che la minaccia di azioni legali contro le osservazioni della Guzzanti sul Papa è “solo una copertura per una più generale soppressione della satira sotto il governo Berlusconi”.


Friday 12 September 2008

a quelli che cominciavano ad avere troppi dubbi

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200809articoli/36379girata.asp
11/9/2008 (7:10)
- L'INTERVISTA AL COMICO GENOVESE


Grillo: 'Vogliono il Vaticano non c'entra'


«Vogliono condannare Sabina per mettere fuori legge la satira»
FERRUCCIO SANSA | TORINO
Hanno chiesto la mia archiviazione? Perché ormai Napolitano non desta più l’interesse di nessuno», ride Beppe Grillo. Ma amaro. Non importa la decisione del magistrato. E la richiesta di processare la Guzzanti? «Sabina è una comica. Ha fatto satira». Poi Grillo anticipa la domanda già pronta: «No, il Papa non c’entra niente, non è per quello che vogliono processarla. Questo è un altro piccolo passo per mettere fuori legge la satira».

Per mettere a tacere chi critica la Casta?
«Guardi... ormai molti si sono rassegnati alla Casta. Non ne vogliono più sapere di persone come me e Travaglio. Basta, preferiscono “L’isola dei famosi”».

Grillo e Travaglio disoccupati?
«Non posso mica andare avanti tutta la vita a cercare di cambiare il mondo. Mi do ancora un anno di tempo e poi chissà... magari vado all’estero».

Un anno fa al V-Day c’erano centomila persone e Gianantonio Stella ha venduto più di un milione di copie della Casta... Da allora che cosa è successo: il pubblico vi ha abbandonato?
«No, no. Ogni giorno abbiamo quasi mezzo milione di contatti su internet. Però è dura andare avanti così: facciamo tutto in due con un gruppo di volontari».

Ma dove sono finiti gli italiani che si indignavano?
«Non ne possono più di vedere catastrofi. Di sentirsi dire che i poli si sciolgono, che respiriamo letame, che i partiti rubano. Ma avete visto chi ha comprato Alitalia? Ligresti che nei consigli di amministrazione delle sue società ha mezza famiglia del ministro La Russa e costruisce le opere dell’Expo di Milano. Poi c’è Colaninno... ma come fai a spiegare a uno così il conflitto di interessi? È come descrivere a un pesce cos’è l’acqua, lui ci naviga dentro. Ma basta, basta. Gli italiani non ne possono più di sentirsi dire che tutto va male e niente cambia».

Così si rifugiano nell’Isola dei famosi?
«Sopravvivono giorno per giorno. Vanno avanti ad ansiolitici. E magari in tanti pensano che la colpa della depressione è degli ambientalisti perché ci ricordano che respiriamo veleno. O di chi denuncia i partiti perché candidano pregiudicati, indagati o star delle intercettazioni. No, basta, la gente va incoraggiata».

Da chi... proviamo a indovinare?
«Berlusconi li incoraggia. Dice che tutto va bene e le televisioni e i giornali... zitti. Un silenzio tombale, ma rassicurante».

Vabbè, ma l’opposizione...?
«Il Pd? Ma quello è il partito delle salme. I dirigenti sono delle mummie. I giovani, quelli magari no, c’è chi ci crede davvero».

Insomma, nonostante il V-Day e la Casta ci siamo rassegnati. Non si cambia più.
«Eh no, le cose dovranno cambiare per forza, ma non grazie alla politica. Ci penserà l’economia che sta crollando. Ce ne accorgeremo quando ci arriverà un bel bosone in faccia: si sta preparando un disastro finanziario. Ma lo sa che le società quotate in borsa hanno perso il 50 per cento del loro valore e nessuno dice niente».

Non resta che andare all’estero. Ma ci andrà davvero?
Un attimo di silenzio: «Intanto tra tre mesi ci affittiamo un palazzetto dello sport e ci facciamo una convention dei nostri meetup, come Obama. Poi tra un anno deciderò. Magari anch’io comincerò a dire cose rassicuranti, a raccontare che respirare m... fa bene».

Tuesday 2 September 2008

informare informare informare



Parlano del nostro cane da riporto...

Sunday 31 August 2008

Saturday 30 August 2008

Ringrazio a mio modo

Ad una settimana di distanza dalla realizzazione del secondo numero del De Niuspeipar niente e' cambiato.
L'italia e' sempre la stessa con gli stessi inenarrabili problemi e per questo la missione non e' altro che appena iniziata.
Sento di ringraziare tutti coloro che hanno dimostrato apprezzamento per la nostra iniziativa, h infatti appena ricevuto l'ultimo messaggio proprio ora.
Devo ammettere senza falsa modestia di aver raccolto sin qui qualche bel messaggio di stima che tanto mi ha sorpreso.
Non me lo aspettavo davvero.
Ammazzate o'!

Friday 29 August 2008

il BerluPensiero d'annata - enjoy!

(10 dicembre 2004) - Corriere della Sera

POLITICA E RIFORME: IL SISTEMA DI VOTO

Annuncio del premier:

al voto con la scheda unica

«Par condicio, cambieremo dopo le Regionali». E avverte i governatori: fuori chi fa una sua lista «Duello tv con Prodi ma con regole all' americana, la media del pubblico italiano è un ragazzo di seconda media. E sugli spot: se la Coca Cola vuole avere il 30% del mercato deve fare il 30% di pubblicità

ROMA - Nessun cambiamento radicale, nessuna riforma di sistema perché «oggi non è possibile», non c' è accordo né nel centrodestra né col centrosinistra. Ma sulla legge elettorale, sul bisogno di «perfezionare quella esistente, che ha alcune incongruenze tecniche», Silvio Berlusconi non ha alcun dubbio. Come non ne ha, peraltro, sulla necessità di cambiare la par condicio (ma «dopo le Regionali») in modo da permettere gli spot, che a suo giudizio sono l' anima del commercio come della politica. Il premier l' aveva detto in via riservata ai giovani di FI, lo ripete in pubblico alla presentazione del libro di Bruno Vespa «Storia d' Italia da Mussolini a Berlusconi»: la legge elettorale sarà cambiata. Ma se ai suoi ragazzi aveva confessato che il cambiamento serve «per vincere», stavolta preferisce spiegare diversamente il bisogno di «un intervento tecnico migliorativo»: «Vogliamo eliminare lo scorporo, che ha portato alle liste civetta e a tredici deputati in meno in Parlamento, e passare da due schede a una», dice illustrando la proposta del deputato di An Nespoli che lo ha sedotto completamente, che ieri sera è stata approvata in un vertice con lo stato maggiore di FI e che, si sussurra, farebbe guadagnare alla Cdl un milioncino di voti. In realtà, Berlusconi sa che l' Udc desidererebbe più proporzionale, ma «su questo non c' è accordo con gli altri alleati», dunque anche i centristi dovranno accettare l' ineluttabile, probabilmente già la prossima settimana dopo un vertice tecnico. E l' opposizione? «Non vedo cosa possa impensierirli, e non riesco a prevedere un' opposizione che alza le barricate per un aggiustamento tecnico che loro stessi hanno evocato». E comunque «che si possano fare cambiamenti a fine legislatura, lo stesso D' Alema lo ha ammesso quando ha proposto una legge a doppio turno...». Stessa determinazione sulla par condicio: a Berlusconi piace la proposta Ferrara di permettere gli spot su tutte le tivù tranne Mediaset («Bene, tanto mica avremmo fatto degli sconti a FI»), e pensa a un meccanismo per cui si possa spendere il finanziamento pubblico in pubblicità elettorale televisiva: «Negli Usa, dico gli Usa, la campagna elettorale è tutta in tivù: i duelli sono spot contro spot, se sulla costa occidentale ce n' è uno nuovo al mattino, su quella occidentale ne fabbricano uno di risposta che va in onda la sera». E comunque, è la legge del mercato che deve averla vinta: «Da ogni studio emerge che se la Coca Cola vuole mantenere il 30% del mercato, deve fare il 30% di pubblicità: beh, non ci sono sostanziali differenze per la scelta di un acquisto o del voto». Anche qui, l' Udc se ne farà una ragione: «Credo abbiano capito che modificare la par condicio serve anche a loro». E però, Berlusconi promette che concederà il tanto invocato duello tv con Prodi: «Con le regole americane, facciamolo pure. Finora non l' ho fatto perché non c' erano regole di sicurezza, e perché non volevo scendere nella rissa ma spiegare le nostre proposte in modo semplice: il pubblico italiano non è fatto solo di intellettuali, la media è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco... E' a loro che devo parlare». Si chiude con carote e bastone. Le prime vanno agli alleati, che avranno presto un bel numero di nuovi sottosegretari: «Pensiamo che alcuni ministri meritino qualche aiuto in più in sottosegretari». Il bastone invece è una replica ai «mercenari» di Prodi contro i giovani azzurri: «Loro invece hanno portato in piazza contro la Finanziaria i pensionati cammellati, che vengono pagati, arrivano col cestino del pranzo e non sanno nemmeno perché sono lì». Ma la randellata più forte, e preventiva, è per Formigoni: «Se escludo le liste personali alle Regionali? No, ma se le volessero fare, i candidati si prenderebbero la responsabilità di correre da soli, perché non sarebbero più candidati di FI e della Cdl».

Di Caro Paola

Cambia, todo cambia...

Cambia, tutto cambia recita una canzone boliviana.
Ci siamo convinti che cambiare le cose sia quel che siamo chiamati a fare.
Abbiamo voluto credere che il progresso e il concetto di crescita fossero l'essenza dei nostri tempi.
Abbiamo voluto credere a quel che sembriamo.
Abbiamo voluto credere di non essere piu' animali.
Abbiamo voluto credere in noi stessi come tanti Superman.
Abbiamo voluto credere che il tempo fosse oro quando il tempo e' solo tempo.

A quale prezzo tutto questo?
Dove sta andando l'umanita' imbottita di Valium?
Che ne e' stato delle ginocchia dei nonni e dei loro racconti?
Come abbiamo dimenticato la saggezza popolare?
Cosa ne e' stato del concetto di Madre Natura?
Chi si sostituira' al mistero magico delle divinazioni?

Tuesday 26 August 2008

Siamo tutti allenatori

Nelle migliori tradizioni dell'Italia davanti alla tv a guardare la nazionale di calcio che gioca ci sono sempre almeno tre o quattro tizi a caso che sbraitano e sbuffano come se fossero il Commissario Tecnico di turno, li relegato alla linea di bordo. E' un'icona questa che sara' sempre parte dell'italiano medio che sa lui cosa sarebbe stato meglio fare.
Quel certo Tizio sara' sempre un po' propenso a darti la lezione di vita che ti mancava o semplicemente a non darti il tempo di risolverti i cavoli tuoi da solo.
Perche' parlo di questo..?!
Facciamo che la partita della nazionale sia un progetto che sto seguendo da vicino e che il Tizo di turno siano tutte le persone che con piu' o meno grazia hanno saputo dispensare 'suggerimenti' mascherati da sentenze degne da Corte di Cassazione sul come sia piu' opportuno realizzare il gioiellino.

Sto parlando del
De Niuspeipar, giornale che stiamo mettendo in piedi con l'aiuto prezioso dei ragazzi del Meetup Amici di Beppe Grillo di Londra... Nato per diffondere le notizie agghiaccianti dei nostri giorni e' al suo dignitoso numero due.

Sembra, a dire dei soliti Mister del momento, portatore sano di qualunque difetto possibile! Sono state contestate dal formato ai colori, dalle troppe fotografie alla lingua in cui e' scritto (incredibile ma vero, ci e' stato consigliato di tradurlo per gli extracomunitari... mi domando in che lingua, forse L'estracomunitariano).

Com'e' curioso che alla tentazione di essere il beota Dotto' di turno no si rinunci proprio mai!
Auguri!

Tuesday 19 August 2008

De Niuspeipar n. 2 | Agosto 2008


Dopo mille peripezie, nel caldo torrido dell'estate Londinese e' arrivato il numero 2 del DeNiuspeipar!
mi raccomando, PASSAPAROLA!

LO SPIRITO DEL DE NIUSPEIPAR

Era una notte buia e tempestosa ....e l'8 Luglio 2008 nasceva Il De Niuspeipar.
Ebbene si', nessuno avrebbe mai scommesso 2 lire sul giornalino, eppure siamo arrivati al secondo numero: credo che urlare al miracolo sia doveroso.
L'idea venne partorita, come sempre succede all'interno del MeetUp, tra l'ottava pinta di birra e una doppia grappa aromatizzata al luppolo: poco prima che gli aperitivi finissero e ci si attaccasse alle cose serie,insomma!
Stare ora a ricordare nei dettagli quello che e' successo tra questi momenti e l'uscita del primo numero sarebbe piuttosto pretestuoso, anche perche' la memoria di quei momenti e' svanita come i fumi dell'alcool che sela sono portata via.
L'importante e' sapere che siamo arrivti al numero 2....e come si sa:non c'e' il 2 senza il 3!
Ma ancora piu' importante e' sapere coem andra' avanti il De Niuspeipar:ebbene, nessuno lo sa!
Il De Niuspeipar e' un work in progress, e' un progetto che non si ferma, ma che prende sempre forme diverse , che non vuole mai essere uguale a se stesso:il De Niuspeipar e' come lo vuoi tu!
Nessuno e' padrone del De Niuspeipar ma tutti contribuiamo alla sua formazione:chiunque di noi puo' parteciapre al progetto e parteciparvi attivamente.
La cosa sorprendente e' che il primo numero venne fatto a quattro mani, mentre questo a otto:vuoi vedere che il prossimo sara' fatto a sedici mani?
Per ora ci sono articoli tratti da siti web, ma l'obiettivo che ci prefiggiamo e' quello, piano piano, di scriverli noi quegli articoli!
Questo secondo numero sta andando in quella direzione:tra tutti le notizie, ne troverete una dove non c'e' la solita fonte da cui e' stata tratta, ma il nome di chi ha "curato " quella notizia,di chi si e' documentato e dopo ha steso un resoconto su cio' che e' stato trovato.
Per saper quale notizia e chi ,beh, quello lo scoprirete solo leggendolo.
Ma sappiate che il De Niuspeipar non si ferma: perche' chi si ferma e' perduto!

Scarica gratuitamente il PDF

Monday 18 August 2008

Singin in the rain

tanto per cambiare piove... del resto questa e' terra britannica, che altro chiedere se non un cielo grigio?!

Dunque, e' in dirittura di arrivo il numero 2 del De Niuspepipar, tentativo di informazione, che sara' pubblicato a breve su questi schermi.
C'e' molta carne al fuoco in questa uscita e promette bene anche il numero di settembre 08 che si arricchira' di altre rubriche.
Un grazie ai miei fidi collaboratori che hanno speso gli ultimi due fine settimana a lavorarci su!
Sarah e Giggggi... mitici!!

Thursday 14 August 2008

le stelle....


Stanno sotto e sopra ma soprattutto dentro....
le possiamo vivere o vedere, se siamo fortunati le amiamo.
E' l'acqua e il vento, il sole e la terra.
a me e' toccata l'acqua ma col pungiglione!

Tuesday 12 August 2008

Terra del 'quasi'

Che stanchezza!
sono troppe le cose da fare e poco il tempo, molto brutte le notizie dal mondo che vedono una guerra surclassata dalle olimpiadi nei palinsesti televisivi.
L'orrore non vende e non fa spettacolo, sicuramente arricchisce qualcuno a caso.
Chissa' se si conoscessero le vere ragioni che ci sono dietro questa guerra quali sarebbero le reazioni della gente comune?
indignazione?
quanlcuno andrebbe a pregare in chiesa?

magari tutte e due ma con moderazione.
quasi per davvero... quasi ovviamente, siamo pur sempre italiani!

Saturday 9 August 2008

Si parte con l'AMBIENTE

Sono nel mezzo della lettura di un libro che tutti forse vorrebbero leggere.
Niente fantascenza o romance, per carita' non e' Harry Potter!
Si chiama Piano B3.0, edito da Edizioni Ambiente scritto da Lester R. Brown.
Nelle pagine che ho sin ora letto sono trattati temi socio/eco/agro/economici analizzati su scala mondiale.
Nella prefazione di Beppe Grillo si legge 'Nel libro c’è tutto ciò che dovremmo insegnare ai nostri figli' ed e' proprio questa la sensazione che ho avuto man mano che proseguivo nella lettura.
E' possibile leggerlo on-line o comprarlo per 15.00€ con spedizione gratuita.

Voglio qui ringraziare i GrilliRomani che gratuitamente hanno tradotto dall'inglese questo testo che altrimenti sarebbe rimasto sconosciuto.

Buona lettura!

Friday 8 August 2008

giorno zero

sto ancora cercando di capire come funziona questo blog.
Il mio Account e' abitato da oggi da un inquilino che non sa neppure dove si accende la caldaia.
Mi aggiornero' e istruiro'.

Usero' questo spazio per condividere pensieri e perplessita' su quel che avviene tutt'intorno.
Dall'italia a Marte passando per le grandi ingiustizie che si perpetrano ogni di.